Maiale Nero D'AbruzzoUn fenomeno antico ma ben documentato. I maiali neri e la conoscenza della loro esistenza risalgono a due mille anni fa. Essendo stati portati in Italia dai Romani durante le loro conquiste in Asia i maiali neri diventarono la normalità nelle quercete e un sostegno tipico per le famiglie che li allevavano per consumo personale.
Non sorprende, pertanto, che il maiale nero sia conosciuto non solo per il suo ruolo nelle tradizioni popolari ma anche per essere un ascendente commune di tutte le altre razze di maiali in Italia, sia nero che punteggiato oppure a strisce. Nel corso degli anni sono state stabilite linee di sangue distinte e separate con questi diversi tratti fisici. Tra le poche razze pure rimaste, ognuna è stata identificata con un DNA distinto e unico. Il Nero d'Abruzzo, dopo le analisi del DNA, è stato riconosciuto come una razza unica e autoctona in paragone a quella del Maiale nero di Calabria e anche quello sardo. Purtroppo, come tanti altri cibi tradizionali e stili di vita che si trovano attraverso in Europa, il Nero D’Abruzzo è quasi scomparso grazie alle nuove mode e mentalità diverse nei confronti del cibo avvenuti negli anni 60 e 70. In questo periodo, le modalità di allevamento intensivo sono diventate la base della coltivazione e la propaganda del governo ha fatto il lavaggio del cervello al pubblico facendo credere che il grasso fosse un paria dietetico e la causa per tutti problemi di salute contemporanei. Proponendo come soluzione l'uso di maiali ‘ibridi’ bianchi e senza sapore, che vengono utilizati anche oggi. Aumentando il declino dell’uso di questa razza classica, locale, e selvatica il potere commerciale man mano cresceva e aveva ormai perso di vista il valore della qualità e del sapore nella conquista inesauribile di velocità – convenienza – abbondanza. Era una meta commerciale che, anche se raggiungeva livelli molto alti di profitto, creava simultaneamente prodotti con meno sapore, più colesterolo, provocava un maggiore impatto ambientale per le alte emissioni di gas serra, e approfittava di un modo intensivo e standard di trattare i maiali che qualsiasi umano con un briciolo di etica avrebbe difficoltà ad accettare. Ciò nonostante, grazie agli sforzi di alcuni individui che hanno continuato lo stile di vita concentrato sulla tradizione, etica, ed ecologia, e che hanno continuato ad allevare questa meravigliosa razza, il Nero D’Abruzzo è riuscito a scappare dal pericolo di estinzione. Grazie a queste persone, abbiamo l’opportunità di abbracciare e portare avanti questo modo di allevare una razza così antica e di condividere con tutti il suo valore che resta non solo nel sapore ma anche nelle qualità sane della carne e il cui viene apprezzato da buongustai dentro e oltre l’Italia. |